Raccontare la propria vocazione è un'impresa difficile: troppi sono i fatti, gli episodi grandi e piccoli, le parole ascoltate e rimaste impresse nella memoria - tralasciando, poi, tutte le sensazioni, i sentimenti, i pensieri, le riflessioni che hanno dato senso e colore alle esperienze vissute - per riuscire a discernere i momenti decisivi di una Chiamata. Così, ogni volta che racconto la mia vocazione la racconto in un modo diverso, e ogni volta ho la sensazione di non esserle stato pienamente fedele.
Comincia così il racconto del mio ingresso nell'Ordine dei Predicatori che è stato pubblicato sul nuovissimo sito del Convento San Domenico di Bologna, in cui è possibile trovare una miriade di informazioni spirituali, artistiche e personali su noi frati, oltre, ovviamente, alle iniziative che organizziamo (e per quest'estate ce ne sono di appassionantissime!)...
Credo, però, di poter tratteggiare il succo della mia storia vocazionale
racchiudendola in due singoli episodi dall'apparenza banale.
domenica 27 maggio 2012
domenica 20 maggio 2012
Un anno di Gioventù Domenicana
C'è una cosa di cui mi sono convinto: se uno vuole conoscere la spiritualità domenicana, il posto migliore è la Sala del Fuoco, ogni venerdì dalle ore venti. Precisamente lì, a quell'ora più o meno, si ritrova la GD, Gioventù (in senso lato, visto che l'età media sia aggira intorno ai trenta) Domenicana (in senso assoluto, visto che di Domenico portano tutti i lineamenti spirituali).
Ho avuto la fortuna di aggregarmi al gruppo appena arrivato a Bologna. L'anno precedente - mi hanno raccontato - era stato un po' travagliato, ma a settembre ci si è ritrovati con tanti volti nuovi e tanto entusiasmo. Il programma di lavoro si presentava prelibato: una cena (cucinata da Michele, che nella vita fa il frate, l'artista e il cuoco), la condivisione di un libro (il Gesù di Nazareth di Bendetto XVI) come antipasto al dibattito moderato da padre Daniele, che è un po' il gentleman della spiritualità domenicana in salsa bolognese.
In ritiro all'abbazia di Praglia |
Ho avuto la fortuna di aggregarmi al gruppo appena arrivato a Bologna. L'anno precedente - mi hanno raccontato - era stato un po' travagliato, ma a settembre ci si è ritrovati con tanti volti nuovi e tanto entusiasmo. Il programma di lavoro si presentava prelibato: una cena (cucinata da Michele, che nella vita fa il frate, l'artista e il cuoco), la condivisione di un libro (il Gesù di Nazareth di Bendetto XVI) come antipasto al dibattito moderato da padre Daniele, che è un po' il gentleman della spiritualità domenicana in salsa bolognese.
lunedì 14 maggio 2012
Domande prima di lapidare
Tra il 27 e il 28 aprile, un manipolo di intrepidi frati studenti si è recato a Roma per un incontro di formazione insieme alle juniores domenicane in Italia. La relatrice era sr Antonia Maria Chinello e il tema era nientepopodimenoche "l'internet".
Ecco qualche mia personalissima riflessione sul tema.
La Rete è qualcosa di più di un semplice strumento di comunicazione: è uno spazio che viviamo e abitiamo. Il fatto che sia uno spazio virtuale non significa che non sia reale. Le relazioni che intessiamo online sono senza dubbio diverse da quelle della vita "in carne ed ossa", ma, non di meno, possiedono una loro consistenza e hanno un concretissimo impatto sul mondo al di qua del monitor.
Ecco qualche mia personalissima riflessione sul tema.
La Rete è qualcosa di più di un semplice strumento di comunicazione: è uno spazio che viviamo e abitiamo. Il fatto che sia uno spazio virtuale non significa che non sia reale. Le relazioni che intessiamo online sono senza dubbio diverse da quelle della vita "in carne ed ossa", ma, non di meno, possiedono una loro consistenza e hanno un concretissimo impatto sul mondo al di qua del monitor.
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