Avevo pubblicato qualche settimana fa una lettera di Anna dalla Colombia. Eccone una seconda. Si parla della violenza ai danni del popolo colombiano, della lotta per il rispetto della sua dignità, della sua terra e dei suoi diritti, della sua perseveranza nella ricerca della riconciliazione e del perdono. Buona lettura.
Hola amigos y amigas!
inizio a scrivervi mentre risuona nelle mie orecchie il rombo di un elicottero militare che sorvola la città di Popayan. Probabilmente è diretto al nord del Cauca, dove da giorni sono in corso scontri tra esercito e FARC.
"Alla mia bimba piaceva molto guardare gli aerei volare, quando eravamo in città", mi raccontava l'altro giorno un'amica mentre eravamo al parco e, all'udire un aereo solcare il cielo, sua figlia di due anni si rannicchiava tra le sue braccia stringendosi forte a lei, "ma ora che siamo tornati a vivere a casa nostra, in una zona rurale, dove spesso ci sono azioni dell'esercito e dagli elicotteri partono raffiche di mitra, ha molta paura e corre a nascondersi quando ne sente il rumore".
venerdì 27 aprile 2012
sabato 21 aprile 2012
11 tesi sulla povertà religiosa
Ho condensato in undici brevi tesi la mia riflessione sulla povertà religiosa. Vogliono essere una ricapitolazione di quello che ho meditato, letto e vissuto negli ultimi dieci anni rispetto a questo tema, ma anche un punto di partenza per future considerazioni.
1. La povertà è essenzialmente mancanza di libertà. La povertà materiale è un aspetto importante, ma non esclusivo, dell'incapacità di fare delle scelte. Scegliere liberamente la povertà è, pertanto, impossibile: chi sceglie di vivere da povero, non è autenticamente un povero.
1. La povertà è essenzialmente mancanza di libertà. La povertà materiale è un aspetto importante, ma non esclusivo, dell'incapacità di fare delle scelte. Scegliere liberamente la povertà è, pertanto, impossibile: chi sceglie di vivere da povero, non è autenticamente un povero.
sabato 7 aprile 2012
It's a kind of magic
Di notte si aggira per il convento una combricola di diavoletti. Quando tutto tace, si intrufolano nelle celle dei frati e ne fanno di tutti i colori. Il capo della banda si chiama Borgoglione e la sua arma è una piccola pompa a pressione. Se si vuole divertire, si avvicina al tuo cuscino, ti infila il becco della pompa su per una narice e comincia gonfiarti finchè non diventi tondo come una palla e galleggi a mezz'aria.
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