martedì 27 novembre 2012

Terremoto


Il terremoto della scorsa primavera ha scosso frati e convento. Confratelli vicini e lontani hanno pregato per noi e si sono informati delle nostre condizioni... abbiamo rassicurato tutti: le statue dell'Arca stanno tutte bene e i frati anche.


Il terremoto ha smosso solo un po' di polvere accumulata tra i cornicioni e i lampadari e che si è depositata lungo i corridoi - polvere tanto antica, che a stento siamo riusciti a trattanere il padre Boschi, che è l'archeologo conventuale, dall'aprire uno scavo.

Più gravi e drammatiche sono state le conseguenze del terremoto nel resto dell'Emilia: chiese, case, fabbriche, municipo distrutti e danneggiati. 27 morti. Dalle chiese senza più tetto si alzava una lamentazione verso il cielo e tra le macerie serpeggiava la domanda: "perché?"

martedì 20 novembre 2012

Cattolici in rete

Trai tanti compiti, più o meno piacevoli, che mi sono stati affidati da quando sono arrivato nel convento di Bologna, c'è anche quello di curare il sito conventuale. E siccome da cosa nasce cosa, è stato presto deciso di dedicare anche una pagina web all'Arca, quel capolavoro artistico che custodisce le spoglie mortali del fondatore del nostro ordine. Io, da parte mia, ho aperto, a titolo sperimentale, perfino una pagina facebook del convento.

A forza di smanettare tra pagine http e codici html, ho incominciato a riflettere criticamente sulla presenza dei cattolici sul web e a chiedermi cosa ci facessero lì... I siti cattolici sono una galassia enorme e confusa, un brodo primordiale in cui è possibile trovare di tutto e di più.

venerdì 2 novembre 2012

Più vicino che l'Inghilterra

Se c'è una persona che mi ha fatto da padre nell'Ordine dei Predicatori, questo è fra Denis Geraghty.

Ero da poco atterrato a Londra, pieno di pensieri e preoccupazioni per il futuro. Mi ero deciso, su invito di alcuni confessori, a cercare un direttore spirituale. Il cappellano della mia università era dell'Opus Dei e celebrava messa alle dieci della domenica mattina. Non ci misi un secondo a depennarlo dalla lista. Il parroco di Copenaghen street era simpatico, irlandese e tanto, troppo, impegnato. I gesuiti si erano stabiliti dal'altra parte della città. Il convento dei domenicani, invece, stava a Chalk Farm, un paio di fermate a nord di King's Cross, dove abitavo. Così decisi di fare una capatina laggiù.