martedì 11 ottobre 2011

Vogliateci bene

Durante il rito della professione semplice, io e gli altri frati novizi ci siamo prostrati a terra, le braccia allargate a formare una croce. Allora il padre provinciale ci ha domandato: "Che cosa chiedete?" e noi abbiamo risposto: "La misericordia di Dio e la vostra!"


E' una domanda seria, quella che ci è stata rivolta. La risposta lo è altrettanto. I giovani che entrano nell'Ordine dei Predicatori hanno bisogno soprattutto di questo: della misericordia di Dio e di quella dei loro confratelli. Entrano, infatti, in una comunità nuova, portando tutto il loro personalissimo bagaglio di vizi e virtù (ma soprattutto vizi), personalità, esperienze, difetti e qualità, idee fisse e ideali, capacità e deficienze. Entrano chiedendo di venire accettati per quello che sono, anche se sono antipatici, supponenti, pigri, timidi, sboccati, baciapile e mangiapreti. Chiedono di venire accolti anche se deluderanno le aspettative che i frati più anziani nell'Ordine nutrono nei loro confronti. Forse un giorno cambieranno e diventeranno persone e frati migliori, ma non è questo l'importante, perché vogliono e chiedono misericordia senza condizioni previe, subito e gratis.

Il provinciale non ha risposto alla nostra domanda, ma ha detto semplicemente: "Alzatevi", forse perché tocca a ciascun frate predicatore rispondere alla nostra richiesta, offrendoci la sua misericordia oppure rifiutandola.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è la risposta giusta...

Il Priore provinciale, che ha accolto la tua professione, ha risposto alla tua richiesta di misericordia con un gesto di misericordia: "l'abbraccio di pace"!
Il rito della Professione Domenicana si compone di diverse parti. La prima è proprio la "prostrazione dei candidati" con l'interrogazione: "Che cosa chiedete?" (tale parte termina con l'ammonizione del diacono o di un altro ministro "Alzatevi", ma questa non conclude il rito appena iniziato). Segue l'omelia, le altre interrogazioni, la preghiera silenziosa o quella litanica. Poi la promessa di obbedienza, ossia l'emissione della professione, che si fa davanti alla Chiesa, alla comunità e al popolo, e con la quale si vene totalmente consacrati a Dio e dedicati all'evangelizzazione della parola di Dio. Infine, il rito si conclude con il bacio di pace, cioè di accoglienza nell'Ordine(Rituale n.14, pag.23).

In quella abbraccio vi è l'accoglienza di una "comunità" di uomini che si sono "riuniti insieme per abitare concordi in una stessa casa; per essere un'anima sola e un cuore solo in Dio"(Regola S.Agostino n.1).
Credo che ciò sia una risposta più che seria!

Certamente, la misericordia si dona concretamente nei gesti della vita quotidiana, si "incarna" nel vissuto di ogni comunità religiosa. Ogni frate predicatore è chiamato ad offrire l'amore fraterno sull'esempio della comunità degli Apostoli (cf. IV Costituzione Fondamentale)nella sequela del Cristo.

luca ha detto...

grazie per le preziose precisazioni! il rito di professione è ancora più bello di quel che pensavo.