venerdì 24 agosto 2007

Gesù pagava le imposte

anche quelle ingiuste.

Dal vangelo secondo Matteo:
17.24] Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». [17.25] Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». [17.26] Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. [17.27] Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
E la discussione potrebbe anche finire qua. Io, però, faccio ancora una domanda: un cristiano ha un diritto/dovere all'obiezione fiscale?

Penso di sì, se sono presenti i seguenti elementi:
  • la violazione delle leggi serve a combattere un male peggiore (tipo una guerra);
  • l'ammontare non pagato deve essere proporzionale alla quota di bilancio pubblico spesa per gli scopi contro cui voglio obiettare (se le spese militari sono il 2% del bilancio dello stato, io non è che non verso nemmeno un euro);
  • l'obiezione deve essere pubblica e tutte le conseguenze risultanti dalla violazione delle leggi vanno affrontate, e non fuggite (può sembrare strano, ma le idee hanno un prezzo, come la confisca dei beni, la galera o, alla peggio, la vita).
Lo sciopero fiscale è, invece, una cosmesi dell'evasione. Non siamo nemmeno a Robin Hood; siamo alla cattiva coscienza, ipocrita e un po' vigliacca. Decisamente italiana.



il cannocchiale

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi lo decide il male minore o peggiore, l'elettore o il governo? ;)

luca ha detto...

l'elettore decide qual'è il male minore. il governo decide come punire l'elettore che non la pensa come lui.

facile no?

Anonimo ha detto...

Ottima risposta.

Comunque, trovo interessante che qualcuno di Panorama abbia scovato una affermazione su Liberazione del segretario di Rifo Sergio Garavini nel 1992 che chiedeva a Cgil PDS e Verdi di attuare lo sciopero fiscale contro il governo Amato.

La domanda e': chi e' povero o si sente sfruttato puo' rifiutarsi di pagare le tasse?

Simon Pietro credo cambio' idea svariate volte su questo argomento.

luca ha detto...

attenzione attenzione: l'obiettivo dell'obiezione è qualcosa che viene finanziato attraverso le tasse o qui si sciopera contro le tasse tout court. nel secondo caso si sciopera anche contro lo stato sociale e servizi annessi e connessi.

oppure qui si sciopera contro una tassazione eccessiva? ma sono proprio i poveri quelli che le tasse le pagano di meno. e gli altri che dovrebbero fare?

detto questo, l'obiezione è una possibilità aperta a chiunque, anche di chi sposa cause perse o sbagliate, fintanto che è cosciente delle implicazioni kantianamente universali delle sue azioni ed è pronto a subirne le hobbesiane conseguenze.

se la causa è condivisa, l'obiezione avrà qualche probabilità di successo. altrimenti ciccia.
non trovi?

Anonimo ha detto...

Questo distinguo ha un suo perche'.
Mettiamo che ci sia l'obiezione contro la tassa ingiusta - come la poll tax, mettiamo, da parte di pensionati e disoccupati.

Ma, esenzioni e no tax areas a parte, che e'una scelta di cutoff comunque arbitraria, e'fisiologico da un punto di vista quantitativo che in una imposta sul reddito e una imposta sul consumo che siano quelli coi minori redditi a pagare piu' imposte.

La domanda quindi e': perche' i poveri pagano le tasse?
Se ci pensi vedrai che quella sparata del segretario di PrC non sembra piu' una sparata.

luca ha detto...

"e'fisiologico da un punto di vista quantitativo che in una imposta sul reddito e una imposta sul consumo che siano quelli coi minori redditi a pagare piu' imposte."

non capisco. cosa intendi per quantitativo? stiamo facendo una critica radicale alla progressività fiscale? spiegati meglio ja!

non so se c'entra, ma con ispirati ebbi una volta una lunghissima discussione se la povertà fosse un concetto relativo o assoluto. io rimasi convinto che fosse relativo. quindi: quali poveri non dovrebbero pagare le tasse?

hermansji ha detto...

Ciao, il tuo blog è interessante se vuoi puoi promuoverlo, inserendo una recensione per categoria sul mio nuovo blog: linkperte.blogspot.com

linkXte

Anonimo ha detto...

Se ti legge bertone...;)

Anonimo ha detto...

Vuol dire semplicemente che data una distribuzione del reddito come quelle che si osservano nelle societa' contemporanee, uno stato che offre piu' beni e servizi (e quindi piu' spesa pubblica) non riesce a finanziarsi tassando i piu' ricchi, che sono in numero abbastanza limitato tra la popolazione, e quindi il gettito delle imposte sul reddito e sul consumo dipende in larga parte dalle contribuzioni (per quanto piccole) di chi e' piu' relativamente povero.
Non e' una critica alla progressivita', che e' cosa diversa e individuale (cioe' che l'aliquota media cresca al crescere del reddito). E' che la spesa pubblica ha due facce della medaglia.
[e si, si possono costruire misure di poverta' assoluta, ma in tal caso per costruire la poverty line comune a tutti i paesi devi considerare PPP e tutti i beni e servizi, cosicche' c'hanno un sacco di problemi visto che in mancanza di queste condizioni la linea si muove. L'unica poverta' assoluta e' quella di chi non ha nessun reddito, credo]

Anonimo ha detto...

x chemako: magari mi leggesse pure bertone! (che tra l'altro mi pare concordi, visto che mi pare abbia detto che a)bisogna pagare le tasse, b)bisogna che le tasse sia giuste; e non che bisogna a) solo se b)).

x ja: considerare i "poveri" come un'entita' collettiva che paga le tasse come tale e' un po' strano per un libertario come te, non trovi?
[direi che l'unico livello assoluto di poverta' e' la morte per fame. sopra iniziano i distinguo: un africano che ha solo i soldi per mangiare stara' sicuramente meglio di un russo che ha solo quelli, mentre dovrebbe preoccuparsi pure dei vestiti].

Unknown ha detto...

Mah, la mia sopra e' una semplice analisi sociologica paretiana.

Che essere libertari non impedisce di analizzare gruppi di persone in senso collettivo.

Sulla povera' assoluta sono d'accordo con te.

luca ha detto...

no, non lo impedisce. impedirebbe forse ritenere che siccome i poveri messi tutti assieme pagano più tasse dei ricchi, allora i poveri, sempre tutti quanti assieme, dovrebbero pagarne di meno. insomma, questo passaggio non mi ha proprio convinto.

sei in giro sta settimana?

Unknown ha detto...

Giusto. Il mio ragionamento qui ha a che fare appunto con questo tipo di scappatoie che porta ad affermazioni come quella di Garavini. Non e' mica una richiesta di policy ;)

Dovrei essere qui fino al prossimo weekend.

luca ha detto...

allora...

se non lavori giovedì e venerdì io vado a camminare in sussex...

Unknown ha detto...

>se non lavori giovedì e venerdì

a big if.. :o)

Anonimo ha detto...
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