martedì 20 novembre 2012

Cattolici in rete

Trai tanti compiti, più o meno piacevoli, che mi sono stati affidati da quando sono arrivato nel convento di Bologna, c'è anche quello di curare il sito conventuale. E siccome da cosa nasce cosa, è stato presto deciso di dedicare anche una pagina web all'Arca, quel capolavoro artistico che custodisce le spoglie mortali del fondatore del nostro ordine. Io, da parte mia, ho aperto, a titolo sperimentale, perfino una pagina facebook del convento.

A forza di smanettare tra pagine http e codici html, ho incominciato a riflettere criticamente sulla presenza dei cattolici sul web e a chiedermi cosa ci facessero lì... I siti cattolici sono una galassia enorme e confusa, un brodo primordiale in cui è possibile trovare di tutto e di più.


Ci si imbatte, per esempio, in quei siti agguerriti, strafocati di crociati e tiare papaline, che si divertono - dall'alto di discutibili qualifiche teologiche - ad anatemizzare il resto della Chiesa. Davanti a pagine simili mi si gonfia sempre la giugulare e mi chiede: sono forse online per proclamare il Vangelo nel mondo? Stanno dando una concreta testimonianza di amore per il prossimo? Stanno mettendo in pratica il comandamento sulla correzione fraterna? O stanno semplicemente giocando al piccolo inquisitore?


Frequentissimi sono anche le pagine devozionali ad alto tasso di glucosio che tracimano rose, rosari, madonne, uccellini, stelline e scritte del tipo "Gesù ti ama". Questo tipo di messaggi sarà sicuramente molto romantica, ma a cosa serve? Qualcuno, leggendoli, ne esce convertito? Si pone delle domande? Cresce e matura nella fede? Oppure si tratta solo dei fervorini del terzo millennio?

Poi ci sono i siti delle parrocchie con gli orari delle messe, le webzine che ospitano il punto di vista ecclesiale sul mondo, i blog degli aspiranti teresedavile e dei novelli giovannidellacroce, le collezioni di omelie (che magari non venga lo scrupolo di leggersele a chi se l'è dormite a messa)... C'è chi pubblica per soddisfare il proprio egocentrismo, chi si sente arruolato nell'eterna lotta del bene contro il male, chi ha voglia di sentirsi parte di una grande famiglia.

Rari, rarissimi, sono i tentativi di ragionare seriamente sul mondo e sulla Chiesa a partire dal Vangelo e, perché no?, del magistero. Rari, rarissimi sono i tentativi di comunicare con i non credenti, magari a partire da un campo neutro, che possa effettivamente servire da luogo d'incontro, come, per esempio, può essere la musica o lo sport. Rari, rarissimi sono i tentativi di porre delle domande e provocare delle riflessioni personali sul proprio rapporto con l'Altro.

Eppure sono proprio questi gli ambiti in cui una presenza cristiana avrebbe più senso e valore, assolvendo a quel compito di annunciare una Buona Notizia al mondo intero (virtuale), di contribuire a far maturare la fede traballante degli internauti, di interrogare e lasciarsi interrogare da chi non crede eppure ha voglia di capire.



4 commenti:

millydilorenzo.blogspot.it ha detto...

D'accordissimo! Buon lavoro. ^_^ e buona settimana.

luca ha detto...

grazie milly! buon lavoro anche a te!

Giotto ha detto...

Concordo pienamente... adesso ti tocca passare ai fatti, dal pensiero all'azione!!!
Trasforma "l'Arca" in una pagina degna di quanto hai proposto sopra;) dato che l'Arca come capolavoro artistico che custodisce le spoglie mortali del fondatore del tuo ordine oltre a descriverne la vita del santo è un sunto dell'Evangelo di Gesù Cristo...

Buon Lavoro

luca ha detto...

flip... non fammi parlare... non fammi parlare! ;)