
1) Si fa colpo (e non solo sulle tedesche),
2) si ripassano regole di grammatica e vocabolario,
3) si capisce meglio quello che Marx vuole dirci, perchè ci si risparmia la traduzione di traduttori che o non hanno ben capito quello che leggono, o che vogliono dimostrarci di avere capito benissimo e rimpinguano la loro traduzione con concetti e idee loro, per lo più astrusi e poco fedeli al testo originario.
Un esempio è l'espressione "lavoro morto". Ma che è sto lavoro morto? Ma l'avrà mai usata Marx? E' forse un'invenzione di pensatoio? oppure di Toni Negri? Proprio non capivo... fino all'altro ieri. Stavo seduto sul divano a guardare Beetlejuice, Spiritello Porcello e mi si è accesa una lampadina.
Dopo rapida ricerca su google, ho accertato che l'espressione "lavoro morto" effettivamente si usa. In inglese si dice "dead labour". In tedesco, però, non si dice "gestorbene Arbeit", ma "vergangene Arbeit". Ora "vergangen" è un participio passato che significa passato e solo in senso piuttosto lato significa morto (il chè spiega il mio sconcerto di fronte a quella curiosa espressione funebre). Cioè, significa "morto" in un senso simile all'italiano "passato a miglior vita".
Ed in effetti, il lavoro, trasferito sotto forma di valore dal sudiciume delle fabbriche allo scintillio della City, è veramente passato a miglior vita. Ma non è morto e sepolto! Tutt'altro! E' lì, scalpitante, tutto frizzi e lazzi, che non vede l'ora di essere invocato, evocato, resuscitato, chiamato dall'aldilà all'azione da un qualche giovane broker spregiudicato a colpi di click sulla tastiera (tre, per la precisione) , proprio come uno spiritello porcello. Anzi, un lavorello porcello.