Ormai da settimane l'attenzione del quotidiano locale è dedicata ad un nuovo nemico pubblico numero uno: i mendicanti. Titoli sparati, primi piani degni di pericolosi criminali ricercati dall'interpol, interviste agli esperti delle associazioni di volontariato che ci invitano a starne ben alla larga (e loro stanno bene alla larga dal proporre un piano per risolvere quella che più che un'emergenza di sicurezza è un'emergenza sociale) e al questore (che invece di fare il proprio lavoro, impiega il suo tempo a spiegare al sindaco come dovrebbe fare il suo).
Ci spiegano che fanno parte di networks criminali, che arrivano in treno da verona (scacciati dal decreto del coraggioso sindaco Tosi), che in tasca hanno il cellulare. Ci spiegano anche che con le vecchiette fanno i prepotenti e che, altrimenti, cercano subdolamente di ispirare pena e compassione, con ipocrite facce sofferenti. Sono truffatori, certo, ma anche sfaticati, perchè sono giovani, e se volessero, potrebbero anche lavorare (come se un rifugiato politico o un clandestino potessero legalmente lavorare). Ecco, quindi, che è meglio non dare l'elemosina, noi correremo il rischio di pulirci la coscienza e loro di venire viziati all'accattonaggio.
Nulla di sorprendente. La solita criminalizzazione delle vittime. Lo scontato paternalismo con cui i ricchi spiegano ai poveri come comportarsi. Quello che mi colpisce è che, tra i tanti coraggiosi reporters che hanno sfidato il pericolo per andare a fotografare i minacciosi mendicanti, a nessuno sia venuto in mente di dare loro la parola, di chiedere loro come siano venuti qui, di verificare se siano schiavi di organizzazioni crimali (ed eventualmente sollecitare una loro liberazione, non un'ordinanza che li scacciasse dalla nostra vista), di domandarsi quanto sia umilliante per un giovane dover vivere della carità degli altri.
Tutto questo manca dalla meticolosa copertura giornalistica del nostro quotidiano. In fin dei conti non si tratta di persone. Si tratta solo di accattoni.
ps. In questo contesto il comportamento elettoralmente suicida del Sindaco, che si rifiuta di firmare l'ordinanza scaccia-mendicanti, non può che suscitare la mia incondizionata simpatia.
pps. E anche la lettera al giornale scritta da Fabio Visentin, un vecchio esponente di Rifonda, che oggi fa pubblica ammissione di colpa (ha dato un euro in carità), mi ha fatto molto piacere.
pps. sullo stesso tema, sentieri interrotti. Da sfogliare anche larepubblica.parma.
1 commento:
questo articolo l'ho letto anche su www.goinfo.it quando guardavo per le notizie regionali. sono veramente senza parole....
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