mercoledì 13 maggio 2009

Labirinti, Libertà

Martedì a visitare la mostra di arte contemporanea, a Fortezza. Visita guidata: eravamo in 4 con la guida. Il vero spettacolo sono stati proprio i miei compagni di mostra. La guida Michele, toscano, che ha parlato quasi sono in tedesco, e una ragazza di Sarentino che studia al Goldsmith con il papà.

Il papà ha fatto il militare a Varna e alla Fortezza ci andava per le esercitazioni e le feste. Ha raccontato ancora, mentre si passava nella sezione "confini-grenzen", di come via Bottai era "dei tedeschi", perchè di lì ci passava la strada per Sarentino. Sul lato sinistro della via c'era il locale "bene", il Cavallino Bianco (che c'è tutt'ora ed è sempre pieno), di fronte c'erano i locali malfamati il night Mondschein e il bar zum Pfau. Al zum Pfau ci andavo anch'io da ragazzino con la mia compagnia e non capivamo, perchè, a volte, il barista, panzuto, cattivo e proprio crucco, non ci facesse entrare, anche se il locale era vuoto. Qualche hanno più tardi l'hanno chiuso per droga. Passando nella cripta del Forte, dove era stato nascosto l'oro di Hitler e Mussolini, ha anche raccontato la storia secondo la quale parte di quest'oro fosse finito nella mani dell'autista sudtirolese di Mussolini, che, con i lingotti trafugati, si è comprato metà Renon. Oggi Nicoletta mi spiegava, invece, che, secondo gli italiani, una buona parte di quell'oro sia finita a Licio Gelli.

Di quello spicchio di mostra che abbiamo visto in un'ora e mezza interessante soprattutto un video. Veniva mostrata una coda ad una biglietteria di una località sciistica. Una voce dal megafono, con tono ufficiale, chiedeva ai clienti di lingua italiana di andare allo sportello 1 e a quelli di lingua tedesca di andare allo sportello 2. Tutti, o quasi, ubbidivano. Poi un missile impiantato per terra, sul quale sono dipinte immagini sacre di quelle che si trovano nelle peggiori chiese barocche. Infine una cornice, con una miriade di soldatini dorati attaccati, appesa sulla parete di una latrina o, in tedesco, plumpsklo (perchè quando cade "fa plump").

Torno in tempo per Effi Briest, al cinema (unico maschio nella sala). Sento spesso in giro lamentarsi per il degrado morale della nostra età. Ma l'uomo di oggi non è più immorale di quello di ieri. E', forse, meno ipocrita. Vengono respinte le maschere che nascondo la sostanza dei sentimenti. Questo, nonostante tutto, è un progresso.


2 commenti:

rosaspina ha detto...

Concordo sul fatto che spesso se non sempre le "mostre" più importanti sono le persone.
Ciao.

Anonimo ha detto...
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