Cosa hanno in comune il mandato di arresto emesso dalla corte penale internazionale contro il presidente del Sudan e la crisi economica mondiale?
Sono avvenimenti di natura e dimensione assolutamente diversi, eppure entrambi segnalano l'urgenza di un ritorno alla politica. Ci siamo illusi, per troppo tempo, di poter far a meno della politica. Che la politica fosse una cosa brutta, in mano a corrotti e incompetenti. Ci siamo illusi che si potesse delegare la gestione della cosa pubblica "agli esperti". Ci siamo illusi che affidare la politica economica agli economisti e la politica internazionale ai giuristi avrebbe portato ad un mondo migliore.
Ora, siamo costretti a tornare alla dura realtà. Abbiamo scoperto che dietro ogni legge economica si nascondono interessi particolari ed ideologici, e che non basta un procuratore per fare la pace.
Espellere lo stato dalla mondo dell'economia è stata follia. Altrettanto è stato permettere che la corte penale internazionale prendesse l'iniziativa in una crisi complessa come quella sudanese. Ora, rinsaviti, si spera, torniamo a fare politica.
ps. sulla crisi economica sanno ormai tutto tutti. Su quello che sta succendendo in Sudan, invece, questo è l'indirizzo giusto.
Nessun commento:
Posta un commento