Il cristianesimo è roba per gente dalle gambe buone e dalle scarpe solide. Cristo in persona ci aveva avvisato: "Io sono la Via!" e per noi è tutto un camminare. Era stato appena concepito che Maria già si mette in marcia per andare a trovare la cugina, poi torna e di nuovo riparte, ché c'è da firmare al censimento indetto dall'imperatore. Quando nasce, il mondo intero trova in lui il suo baricentro e viene ad adorarlo: i pastori attraversano prati e pascoli con i loro greggi, i magi superano il deserto della Siria inseguendo una stella. Però, la Sacra Famiglia subito riparte: prima va a presentarlo al Tempio di Gerusalemme, poi fugge in Egitto. Ritornerà alla morte di Erode e di nuovo si recherà a Gerusalemme, dove Gesù si perderà tra le carovane e i sacerdoti.
Dopo questo viaggiare quasi affannoso, ecco un attimo di sosta per riprendere fiato, un attimo di pace e di silenzio, rotto da uno sparo di pistola di uno starter, da una voce nel deserto che grida: "Preparate le vie del Signore! raddrizzate i suoi sentieri!" Da quel momento il popolo di Dio diverrà un popolo non solo di viandanti, ma anche di cantonieri. Fra Giovanni mi spiegava l'altro giorno che l'impero romano fu fatto costruendo strade. Il Regno di Dio si fa alla stessa maniera: costruendo strade, ponti e gallerie attraverso foreste e montagne.
Per costruire le strade del Signore, però, non servono lauree in ingegneria. Si tratta, piuttosto, "di riconvertire il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri", come spiegava il profeta Malachia. E', quindi, un'opera di conversione, ma anche - come mi spiegava ancora fra Giovanni - di riconquistata intimità: bisogna cambiare vita, ri-fare amicizia con Dio, ri-tornare in comunione con lui.
Questa è la strada, ma, allo stesso tempo, è anche la destinazione e, a dirla tutta, è pure la benzina che fa girare i motori.
Questo post è dedicato a Paolo, che ha viaggiato più di Sua Santità.
3 commenti:
Che belli i tuoi post Krughi! Passa un buon Natale e ricordami nelle tue preghiere :-) Un forte abbraccio, Enri
quand'è che vieni a trovarmi, borghy?
Grazie Fra Luca,
Il tuo post l'ho capito col cuore, non certo con la testa, ma è il mio solito limite. Ammetto però che per la strada ho rifatto amicizia con molte cose e ho riscoperto degli aspetti della vita che generalmente rimangono nascosti.
Un abbraccio e buon Natale.
Posta un commento