lunedì 5 gennaio 2009

Identità e vocazione

E' davvero un periodo strano.

Ho passato quasi 30 anni di vita a costruirmi un'identità, cercando di capire quello che sono e quello che sarò. Ho scandagliato il mio passato alla ricerca degli istanti decisivi della mia storia, dei miei istinti e delle mie pulsioni ancestrali. Ho progettato il futuro, immaginandomi in una molteplicità di ruoli, professionali e sociali, intimi e pubblici.

Di fatto, ho cercato di intagliare la mia identità nella narrazione che andavo sviluppando attorno a me stesso, in costante tensione tra quello che è stato e quello che sarà, spiegandomi a forza di perchè il presente, ma rivendicando anche tutta la libertà possibile per l'avvenire. Io ho sempre pensato di essere quello che ho fatto e quello che avrei potuto fare.

Non è più così. E non lo sarà per almeno un altro anno. Il mio periodo di discernimento vocazionale ha imposto una pausa al racconto della mia vita. E' come se delle pagine fossero state strappate. Non che questa pausa venga fuori dal nulla e non sia destinata a germinare successivamente. Ma è un fatto che non sto cercando una professione, un lavoro cioè che , almeno in parte, mi appartenga. Non sto cercando nemmeno una relazione: non c'è una ragazza con cui immaginare una travolgente e romantica storia d'amore. Non c'è più nemmeno quell'ambizione che mi ha sempre accompagnato di ricavarmi un ruolo nella vita sociale della mia città, creando legami e assumendo responsabilità in gruppi e associazioni.

Nulla di nulla. Sono immobile. Quando mi trovo con amici che non vedo da lungo tempo o ne conosco di nuovi, fatico a trovare una risposta all'inevitabile domanda:"che fai?", che poi spesso significa anche:"chi sei?".

Però, anche se non faccio nulla, sono sempre qualcuno. Ma chi? Questa pausa mi sta costringendo a ridefinirmi. A sbucciare la mia identità, come fosse una cipolla, di tutti i miei attributi posticci, accidentali direbbe forse un filosofo, e scoprire l'essenza del mio io. Sono costretto, a forza, a capire chi sono oltre a ciò che ho fatto e farò.

Con la paura che, oltre a ciò, non ci sia nulla.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei più in crisi d'identità del PD ... non male :-)

luca ha detto...

dovrò proprio andare alla festa democratica sulla neve a rinfrescarmi le idee...

Anonimo ha detto...

A Bolzano se vuoi c'è pure il festival del porno :-)

luca ha detto...

sul tema non oserei mettere in discussione la tua preparazione! ;p

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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