domenica 18 gennaio 2009

Il lato oscuro dell'autodeterminazione

L'altro giorno ragionavo sulla realisticità del progetto di autodeterminazione sudtirolese.

Oggi scopro un articolo di Joseph Nye (uno dei massimi studiosi di relazioni internazionali) che affronta il tema dell'autodeterminazione da un punto di vista globale. Si intitola: Il lato oscuro dell'autodeterminazione. In inglese, ma disponibile anche con traduzione tedesca.

Per tutti coloro che non si accontentano di slogan, ma vogliono approfindire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Luca!

Premesso che l'Alto Adige Südtirol ha già ottenuto la sua autodeterminazione, una cosiddetta "autodeterminazione interna" tramite lo strumento dell'autonomia speciale, contrattata anche a livello internazionale e largamente condivisa dagli appartenenti alle minoranze locali, vorrei aggiungere che da qualché tempo di "autodeterminazione" o meglio di indipendenza (intesa sia nel senso di ragionare di un Alto Adige stato indipendente ma anche nel senso di un "libero stato", quindi dell'autonomia speciale ulteriormente rafforzata), si discute anche a sinistra.

La piattaforma BBD - www.brennerbasisdemokratie.eu - e altri blog affini hanno dato spazio ad una visione di "nazione" non legata ad una finta identità monolingue della nostra terra, ma partendo proprio da ciò che l'Alto Adige è oggi. I sostenitori credono che il potere della SVP sia legato al fatto che, essendo minoranza di poche centinaia di migliaia di persone in uno stato con 60 milioni di abitanti, gli altoatesini si sentono "costretti" a votare il partito unitario perché terrorizzati dall'idea di perdere peso e protezione dividendosi nelle classiche forze di destra e sinistra presenti nelle democrazie occidentali.

Personalmente non condivido questo approccio (credo che il potere SVP abbia oggi piuttosto altre fondamenta), ma trovo una riflessione sull'indipendenza (o maggiore autonomia) basata sul concetto di una terra plurilingue molto attraente.

ander79

luca ha detto...

caro ander, grazie per il commento.

qui mi sono posto delle domande sulla serietà intellettuale e politica di chi prospetta l'indipendenza sudtirolese (o il cambio di confine).

ci sono degli ostacoli legali e politici che vanno affrontati, oltre ad una riflessione su cosa sia il diritto di una popolazione.

a mio avviso una maggiore integrazione euroregionale può offrire tutti i vantaggi della soluzione indipendentista senza i numerosi inconvenienti. inoltre è una prospettiva radicata nel contesto europeo, che è, almeno da sinistra, l'inquadratura giusta della "questione sudtirolese" per evitare isolazionismo e nazionalismo.