venerdì 14 settembre 2007

Cartografi democratici: il Loop da Cockfoster a Cingford

Dopo il mio personale Vietnam mi sono ritrovato senza fotoreporters. Ad essere precisi mi si è rotto il caricabatterie del cellulare e sono troppo pigro per procurarmene uno nuovo. La tappa che va da Cockfoster a Chingford è pure abbastanza noiosetta e rilassata (e dopo lo schioppettio di quella precedente forse ci voleva proprio), così me la sono pure un po' dimenticata.

A fagiolo viene così lo spettacolare google maps. La funzione my maps, in particolare, mi manda in brodo di giuggiole. Mi posso studiare il percorso guardandolo dall'alto, mi posso disegnare il tracciato e calcolare le distanze, me lo posso stampare e portare con me (in questo caso ricordarsi sempre di infilare il foglio in un trasparente di plastica, chè se piove la mappa autarchica diventa rapidamente inservibile). La rete si appresta a mandare in soffitta le costosissime mappe della ordinance survey: è la democratizzazione della cartografia: quando si dice progresso.

Ma tutto questo non può bastare, google fa filotto e si prepara a pre-pensionare pure le guide (che pure sono abbordabili): su my maps trovi le foto sparse per la rete, le informazioni storiche e di colore disperse per wikipedia e puoi ripercorrere la tua camminata con altri occhi.

Quindi si parte da Trent Park. Ora, Trent non dev'essere un nome a caso (ma questo non lo trovate ancora sulla wiki, vi dovete leggere la guida o la lavagna informativa alle porte del parco). Molto probabilmente è il nome inglese (oltre che essere sicuramente il nome trentino - in questo caso con e aperta "è") della città di Trento, che come la mia guida correttamente riporta sta(va) in Tirolo, o per essere certosini nel Tirolo italiano o Walsch Tirol (dove Walsch sta per terrone). A Trento, nel 1777, il dottor Jebb salvò la vita al duca di Gloucester, fratello del re Giorgio III, il quale in segno di gratitudine gli regalò gli 81 ettari del parco. Quando ci sono andato io il parco era verde. In questa foto diventa però magicamente rosa. Comunque tutto bello, con un sapore di selvaggio addomesticato, come i secchioni che vanno in giro vestiti da punk.

Si procede per campi lungo il rio Salmon e di cui purtroppo non ci sono ancora foto (forse è una congiura internazionale). Verso la fine del torrente si arriva ad Enfield, nei pressi di Forty Hall, che di notte dovrebbe apparire così. Dopo un aver superato case e strade, chè a Londra non si è mai lontani dalla civiltà, si attraversa il fiume Lea o Lee, la cui valle pare sia stata colonizzata da calabresi che la utilizzano per farci passare le loro processioni con santo in testa. Le Sewardstone Marshes sono belle e selvagge, poi si passa per Gilwell Park, il campo base degli scout inglesi e si scende rigorosamente fischiettando questa canzone di Baccini, per altro l'unica sua a non essere su youtube (a dimostrazione dell'influenza della lobby scoutistica nel mondo - roba che altro che l'opus dei) fino alla stazione di Chingford.

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